In corrispondenza degli incroci con le vie laterali, le facciate dei palazzi presentavano caratteristiche facciate ad angolo, come quella, all’intersezione con l’attuale via XXIV Maggio, su cui si apriva l’ingresso di un famoso caffè, inaugurato nel 1899 su esempio di quelli viennesi. Qui oggi ha ancora sede il “Caffè Garibaldi”.
Il Corso terminava in corrispondenza del Teatro Verdi, all’incrocio con la via del Teatro (ora via Garibaldi) e la via Alvarez (ora via Diaz), proseguendo poi come Via del Giardino, l’attuale Corso Giuseppe Verdi. Proprio qui, in corrispondenza dell’edificio che ospitava l’ufficio postale, in occasione della visita dell’imperatore, era stato collocato il secondo arco trionfale. Quando Francesco Giuseppe lo attraversò fu accolto da “uno scoppio vieppiù crescente di applausi, che si confondono con le salve dei cannoni e col suonar festoso delle campane”.