Alla fine della guerra la torre meridionale, a destra del portone, appariva completamente distrutta a causa dei ripetuti bombardamenti rivolti contro gli osservatori di artiglieria che si trovavano al suo interno. Il leone di San Marco che sovrasta il portone era stato portato a Gorizia dai veneziani quando, nel 1508, occuparono per un breve periodo la città. Ritrovato dagli italiani nel lapidario dei Musei Provinciali già nell’agosto del 1916, al termine del conflitto fu scelto come simbolo dell’italianità del territorio goriziano. Nell’aprile del 1919 si decise di collocarlo sul portone d’ingresso del Castello e in quell’occasione il generale Cattaneo, comandante della piazza di Gorizia, così scriveva: “nella mia mente la visione della liberazione completa della cara città si confondeva in sintesi con l’immagine del bel leone di San Marco ricondotto al suo posto”.