Uno dei nuovi confini venne costruito a ridosso del cimitero civile di Merna, e come nel caso della casa separata dalla stalla di Via del Rafut, è uno dei simboli della creazione artificiosa del confine dopo il 1947, una divisione fatta a volte senza valutare in maniera approfondita le possibili conseguenze a livello sociale.
Il cimitero infatti venne diviso in due da una rete metallica, che ne attribuiva la propietà per metà alla Jugoslavia e per metà all'Italia. Solo in seguito, grazie ad un accordo fra i due Stati, il campo santo passò interamente alla Jugoslavia e la linea di confine venne spostata a ridosso del muro perimetrale.
Oggi la rete non esiste, ma sono ancor visibili ed identificabili i vari cippi confinari di colore bianco che evidenziano la linea di confine.