Dai vigneti nasce l’uva, dalla quale si ottengono vini pregiati e apprezzati in tutto il mondo. Il percorso “Le Vigne di Oslavia” è un salto nella storia, con quattro punti storici (Ossario di Oslavia, Cippo Brigata Abruzzi, Obelisco dei 4 Generali, Cippo Granatieri di Sardegna) dedicati alla Grande Guerra. Ed è allo stesso tempo un cammino nell’eccellenza vitivinicola con le sette cantine del posto (Dario Princic, La Castellada, Primosic, Fiegl, Gravner, Radikon, Il Carpino). Oggi appare strano passeggiare per Oslavia - un mondo di campagne e vigneti - e imbattersi in una toponomastica quanto meno stravagante: Ossario, Dosso del bosniaco, Quota 188, Lenzuolo Bianco, Tre Buchi... Oslavia è la testimonianza dell’alto valore della parola Rispetto.
“Che un monte possa morire, lo si vede qui, non senza emozione. La guerra uccide uomini già da due anni, a questo siamo abituati, ma l’assassinio dei monti è qualcosa di così mostruoso che i nervi riescono a malapena a sopportare. Tutti conoscono il dosso di Oslavia, la montagna morta...” Così scriveva Alice Schalek, austriaca,una delle prime reporter di guerra, nel 1916.