Giuseppe Ungaretti
“Il nome di Gorizia non era il nome di una vittoria, ma il nome di una comune sofferenza” osservai nel 1966 quando, ormai anziano, tornai a Gorizia e nei territori in cui avevo combattuto durante la prima Guerra mondiale.
Caro visitatore, sono stato soldato e poeta nella Prima Guerra Mondiale. Sono considerato un grande poeta; nei miei versi ho saputo evocare l’essenza dell’essere umano travolto ma non piegato dalla guerra e il mio legame con Gorizia e il Carso, uno dei luoghi dove ho combattuto e che mi ha ispirato per la mia prima raccolta di poesie, "Il porto sepolto". “Il nome di Gorizia non era il nome di una vittoria, ma il nome di una comune sofferenza” , questo fù quanto osservai nel 1966 quando, ormai anziano, tornai a Gorizia e nei territori in cui avevo combattuto.