Angiolo Mazzoni
Caro visitatore, in qualità di ingegnere e architetto, nella prima metà del XX secolo ho costellato l'Italia di numerosi edifici pubblici, stazioni ed edifici ferroviari e postali.
Con la mia poetica, influenzata dalla pittura di Mario Sironi, ho depurato il linguaggio classicista e sfruttato l’innovazione tecnologica per metterla al servizio della creatività. Per decorare il Palazzo delle Poste e telegrafi di Gorizia mi sono avvalso della collaborazione di alcuni artisti, come Guido Cadorin per le pitture murali nel porticato esterno e sulla tromba delle scale. A causa dell’epurazione postbellica, la mia opera è stata osteggiata e criticata, tanto che sono stato costretto a spostarmi in Colombia, dove mi hanno offerto la cattedra universitaria di Storia dell’Architettura e Urbanistica.