L’edificio di origine trecentesca fu ripetutamente e pesantemente colpito durante i bombardamenti. Il crollo del soffitto della navata principale determinò la distruzione dell’enorme affresco del “Paradiso” dipinto nel 1702 da Giulio Quaglio. Le mura perimetrali del presbiterio resistettero ai colpi, ma la volta dell’abside gotica venne sfondata e crollò sull’altare maggiore eretto nel 1707 da Giovanni e Leonardo Pacassi. Anche l’affresco del Paroli, retrostante l’altare, andò interamente distrutto.