Nel 1916, nel corso della prima guerra mondiale, il Mercato coperto di Gorizia venne bombardato e poi demolito. In quegli anni il Mercato, i cui lavori erano iniziati nel 1876, era situato nell’area che oggi è occupata dal Palazzo delle Poste, all’incrocio tra Corso Verdi (già via del Mercato) e via della Caserma (via Oberdan). “Un tetto leggero ma robusto, sorretto da colonnette di ghisa, proteggeva i venditori dalle eventuali intemperie. Nella parte interna del recinto perimetrale vi erano anche trentadue botteghini” (Mishou, 1997).
Il Piano regolatore di ricostruzione del 1921, elaborato da Max Fabiani, Riccardo Del Neri e dal podestà Giorgio Bombig, prevedeva la costruzione del Nuovo Mercato coperto sulla stessa area. Tuttavia, nel 1924 emerse l’esigenza di costruire un nuovo Palazzo delle Poste. Sono del 1924 e del 1926 i progetti per la sua costruzione in Piazza Rotta (parte dell’attuale via Crispi, che va da via Morelli a via Roma).
Nel 1925, però, le Poste e Telegrafi vengono accorpate alle Ferrovie dello Stato e, proprio a queste, nel 1930 viene ceduto il terreno tra Corso Verdi e via Oberdan. Qui, il 28 ottobre 1932, è inaugurato il nuovo edificio, progettato da Angiolo Mazzoni (dipendente della sezione lavori delle Ferrovie dello Stato).
La nuova area per la costruzione del Mercato coperto viene individuata nelle vicinanze, all’angolo tra Corso Verdi e la prosecuzione di via Oberdan, l’attuale via Boccaccio, dove, fino al 1925, era situato il Mercato all’ingrosso, successivamente trasferito non molto distante.
Il Nuovo Mercato coperto, progettato da Riccardo Del Neri, viene costruito nel 1927 e, sebbene l’architettura sia spesso identificata in stile tardo Liberty, in realtà è più riconducibile all’Eclettismo tardo ottocentesco, in ogni caso in contrasto col nuovo Palazzo delle Poste, edificio monumentale dallo stile rigoroso, ispirato ai dettami del razionalismo di regime.